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Dal beat al popIl primo lavoro progressive italiano si ebbe nel 1971 con l'uscita di Collage, primo LP delle Orme dell'era "prog". Un anno prima il tastierista Tony Pagliuca, con l'aiuto di Armando Gallo, storico fotografo e giornalista musicale, si era introdotto nell'ambiente musicale londinese per frequentare i gruppi progressive emergenti e apprendere il nuovo corso. Tornato in Italia si rinchiude con i suoi due colleghi in una baita a San Boldo, un paesino di montagna vicino Asiago, e dopo un mese di prove - portarono il materiale registrato al produttore artistico Gianpiero Reverberi - venne partorito il capostipite Collage. Il disco, al di là del suo valore tecnico, ebbe una grande accoglienza perché l'ambiente musicale italiano era oramai maturo. In Italia in piena era beat (1966-1970) le opere proto-progressive di gruppi inglesi come i Moody Blues o i Procol Harum, erano state un successo, all'alba degli anni settanta, fu il primo paese a riconoscere il talento di alcuni gruppi progressive inglesi, quali i Genesis, i Gentle Giant e i Van der Graaf Generator, i cui primi album erano stati ignorati in patria, divenendo il loro mercato di riferimento. Inoltre durante l'era beat erano sorti molti gruppi italiani in possesso di doti tecniche e talento compositivo all'altezza per recepire i nuovi stimoli provenienti dalle avanguardie musicali inglesi.
Tra queste le Orme e la Premiata Forneria Marconi, entrambi autori agli esordi di pezzi e dischi beat. Le Orme avevano esordito nel 1969 con Ad gloriam, giudicato uno dei migliori dischi psichedelici del periodo, mentre il nucleo della futura PFM con il nome di Quelli aveva inciso solo alcune cover di motivetti, tra i quali La bambolina che fa no no no e La ragazza ta ta ta. Anche i New Trolls avevano cominciato realizzando lavori beat, che contenevano già in embrione gli stilemi di quella che sarebbe stata la produzione futura (i 45 giri Visioni/Io ti fermerò e Sensazioni/Prima c'era luce e l'album Senza orario senza bandiera sono lavori che anticipano il genere progressive). Molti altri gruppi nacquero durante l'epoca beat, ma a parte i pochi già citati, non lasciarono incisioni che documentano le loro origini.Tra questi ultimi il Banco del Mutuo Soccorso, nato dalla fusione di due gruppetti sorti al crepuscolo dell'era beat. Peculiare è la vicenda dei Trip, gruppo arrivato dall'Inghilterra, tra i pochi in Italia a proporre un sound di matrice psichedelica prima di approdare al rock progressivo.
Il progressive italiano dei primi anni settanta
L'uscita di Collage nel settembre del 1971 fu l'avvio di una nuova fase per il rock italiano. Meno di un mese dopo, la Premiata Forneria Marconi fece uscire il singolo Impressioni di settembre, con il testo di Mogol, che conteneva il celebre inciso di minimoog rimasto uno dei capisaldi progressive più famosi di sempre. Lo strumento, all'epoca decisamente innovativo e costoso, era stato ottenuto in prestito. Molti anni dopo il batterista, uno dei leader del gruppo, dirà:
« All'epoca lo strumento nuovo che ha lanciato la musica progressive è stata la tastiera che da normale pianoforte è diventata qualche cosa in più. Il mellotron ha fatto nascere la possibilità di creare in un gruppo il suono di una orchestra. Con i nastri registrati creava un effetto avvolgente che dal vivo aveva un effetto indescrivibile. Il moog è uno strumento che ha regalato un suono nuovo, un suono non-suono che evoca sensazioni ancestrali, che produce una vibrazione che ti scuote dentro. Via via che gli strumenti si modificavano noi eravamo sempre aggiornati. » (Franz Di Cioccio) All'inizio del 1972 uscirono - a breve distanza l'uno dall'altro - gli album d'esordio della PFM (Storia di un minuto) e del Banco del Mutuo Soccorso, entrambi accolti con acclamazione dalla critica e dal pubblico. Entrambi gli album si succedettero nelle zone alte delle classifiche di vendita, e lo stesso accadde poco dopo al singolo Gioco di bimba delle Orme, che arrivò al primo posto. Da quel momento la "troika" PFM-Banco-Orme divenne l'architrave su cui si sarebbe retto il breve regno del progressive italiano. Nell'estate del 1971 c'era già stato il successo del Concerto grosso per i New Trolls, primo lavoro di rock orchestrale italiano, con tanto di digressioni hard e citazioni hendrixiane.
Nel periodo tra il 1971 e il 1972 furono pubblicati gli LP d'esordio di molti gruppi di valore, tra i quali, oltre ai Trip, gli Osanna, il Rovescio della Medaglia, Quella Vecchia Locanda, i Garybaldi e i Delirium. Del 1972 sono anche i primi due dischi di Franco Battiato, ispirati alla musica concreta e minimalista con tanto di effetti sonori al limite del rumorismo, ottenuti grazie all'uso pionieristico del sintetizzatore VCS3.
La corrente del rock sinfonico e romanticoLe Orme, dopo Collage, diedero alle stampe altri lavori di ottimo livello, tra cui ricordiamo Uomo di pezza del 1972 e Felona e Sorona dell'anno successivo. Del 1974 invece è il loro disco live, In concerto] - che tra l'altro è il primo disco italiano che documenta un concerto rock. Il Banco del Mutuo Soccorso toccò vertici mai più raggiunti con Darwin! del 1972 e Io sono nato libero uscito l'anno seguente, mentre la PFM produsse album notevoli fino alla soglia degli anni ottanta, tra i quali occorre segnalare almeno Per un amico (1972) e L'isola di niente (1974).
Il Banco tentò anche un approccio multimediale ai suoi lavori, in particolare per l'album Come in un'ultima cena del 1976, portato in tour nei teatri con la collaborazione dei Danzatori Scalzi. Nell'ambito del rock teatrale, sforzi sicuramente più interessanti avevano fatto gli Osanna nel 1973 con la rappresentazione del loro album più maturo Palepoli. I New Trolls, dopo il celeberrimo Concerto grosso del 1971, bissarono l'esperienza nel 1976 con il Concerto grosso n. 2, anche questo composto dal maestro argentino Luis Enriquez Bacalov. Quest'ultimo merita senz'altro una citazione nelle vesti di autore di altre due opere di rock orchestrale, e cioè Contaminazione del Rovescio della Medaglia - uno sviluppo rock di alcuni spunti tratti dal Clavicembalo ben temperato di Bach - e Preludio tema variazioni canzona degli Osanna, quest'ultimo famoso soprattutto perché colonna sonora del film Milano calibro 9, un "poliziottesco" del 1972 di grande successo. Nel 1974 Vittorio De Scalzi uscì dai New Trolls per formare gli N.T. Atomic System, che pubblicarono su 45 giri una bella rilettura in chiave rock del famosissimo poema sinfonico di Musorgskij, Una notte sul Monte Calvo. Due anni prima i Latte e Miele avevano portato a perfezione stilistica il canone della messa beat nell'album Passio secundum Mattheum di derivazione sinfonica.
Attorno ai gruppi più rappresentativi, fino al declino del movimento coinciso con l'affermarsi del punk e della new wave, si formò una costellazione di gruppi minori, che spesso produssero un solo album o due. Alcuni di questi gruppi, pur difettando un po' di originalità, realizzarono dischi di ottima fattura. Tra questi annoveriamo gli Alphataurus con un notevole disco d'esordio nel quale spicca il brano Peccato d'orgoglio, gli Alusa Fallax con il loro bellissimo unico lavoro, il Biglietto per l'Inferno con il sorprendente disco omonimo dalle sonorità ruvide e le doppie tastiere, i Goblin noti anche all'estero per la celebre colonna sonora di Profondo rosso, i Jumbo che diedero alle stampe tre validi LP tra cui l'ottimo concept DNA (1972), i Museo Rosenbach autori della travisata opera prima Zarathustra, i Pierrot Lunaire artefici di due interessanti dischi di diversa ispirazione, Quella Vecchia Locanda per i due 33 giri di progressive melodico tra i quali spicca il primo, e i Raccomandata con Ricevuta di Ritorno autori di un sottovalutato unico album. Una menzione a parte meritano i Metamorfosi artefici di una delle perle del progressive sinfonico, Inferno del 1973, che esprime una musica a tratti epica dominata dalle tastiere di Enrico Oliveri e dalla voce carismatica del cantante Davide "Jimmy" Spitaleri, e la Locanda delle Fate che nel 1977 incise Forse le lucciole non si amano più, uno degli ultimi album di buon livello del progressive anni settanta.
Una citazione infine per gli Acqua Fragile, gli Ibis con il disco d'esordio, i Maxophone per il loro album omonimo, gli Opus Avantra e gli Osage Tribe, L'Uovo di Colombo per il loro unico LP, il duo Rustichelli e Bordini, con le tastiere del primo in grande spolvero, e il supergruppo Il Volo per il loro primo disco.
Musicisti di spicco
Il movimento progressive fu possibile anche grazie al grande talento musicale di una generazione di musicisti che arrivava alla musica leggera dopo una gavetta professionale, fatta di lunghe ore in sala prove per le incisioni di musicisti blasonati. Ad esempio, i Trip erano stati il gruppo di accompagnamento di Riki Maiocchi, mentre la PFM era costituita da celebri turnisti del circuito milanese, che avevano suonato in molti degli album più complessi di Lucio Battisti. Alcuni dei migliori compositori avevano alle spalle un background di studi classici, e anni di conservatorio. Ad esempio, i pianisti Gianni e Vittorio Nocenzi, autori del Banco o l'organista Flavio Premoli della PFM. Tra i musicisti eccellenti del progressive italiano, oltre a quelli già menzionati, possiamo annoverare i cantanti Demetrio Stratos (Area), Davide "Jimmy" Spitaleri (Metamorfosi) e Bernardo Lanzetti (Acqua Fragile, PFM), i tastieristi Joe Vescovi (The Trip), Gianni Leone (Balletto di Bronzo), Enrico Olivieri (Metamorfosi) e Tony Pagliuca (Le Orme), i chitarristi "Bambi" Fossati (Garybaldi), Nico Di Palo
(New Trolls) e Franco "Yogi" Mussida (PFM), i bassisti Fabio Pignatelli (Goblin), Bob Callero (Osage Tribe) e Patrick Djivas (Area, PFM), i batteristi Michi Dei Rossi (Le Orme), Gianni Belleno (New Trolls), Franz Di Cioccio (PFM), Giulio Capiozzo (Area) e Gianni Dall'Aglio (Ribelli, il Volo), il fiatista Elio D'Anna e il cantante Lino Vairetti (Osanna) e il violinista Mauro Pagani (PFM).
Alcuni musicisti gravitaro intorno al movimento, senza farne organicamente parte, ad esempio il batterista Tullio De Piscopo, che ha suonato con i New Trolls. Del cantante del Banco, Francesco "Big" Di Giacomo (recentemente scomparso) si ricorda, oltre alla caratteristica voce tenorile, anche la carismatica presenza scenica che ne aveva fatto un personaggio al punto da essere chiamato da Fellini a recitare in alcuni suoi film, tra cui Roma nel 1972.